
Tre torinesi condannati a Rimini per tentata rapina a una banca: i dettagli dell’assalto - Ilsabato.com
In un episodio che ha sorpreso Rimini, tre uomini originari di Torino sono stati condannati per tentata rapina pluriaggravata. I fatti risalgono al 7 maggio 2024, quando i tre malviventi hanno assaltato una filiale del Banco San Geminiano e San Prospero, bloccando otto persone all’interno dell’istituto. Questo evento rappresenta un caso significativo di criminalità organizzata, con risvolti che toccano non solo il tema della sicurezza ma anche il modus operandi dei ladri.
I protagonisti dell’assalto: età e precedenti penali
I tre rapinatori hanno età comprese tra i 28 e i 66 anni, e sono già noti alle forze dell’ordine. Tutti e tre si trovavano già in carcere, poiché colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare per un altro crimine: una rapina in villa avvenuta il 14 febbraio 2024 a Frossasco, dove avevano minacciato una coppia di coniugi per impossessarsi di beni di lusso, tra cui gioielli e borse, per un valore totale superiore ai 50.000 euro. Queste informazioni pongono l’accento sulla recidività di questi individui e sul rischio rappresentato per la comunità.
Il colpo in banca: modalità e errori strategici
L’assalto alla banca è avvenuto senza una pianificazione dettagliata. Uno dei rapinatori ha raccontato durante l’interrogatorio di aver visitato Rimini per la prima volta. Il gruppo, giunto dinanzi alla banca, ha preso la decisione di rapinarla istantaneamente, non tenendo conto della presenza delle autorità nei dintorni. Infatti, la filiale del Banco si trova a poca distanza dalla questura e da una caserma dei carabinieri, un fattore che si è rivelato cruciale per la loro cattura.
Dentro la banca, i tre hanno bloccato cinque dipendenti e tre clienti, generando situazioni di panico e paura. La mancanza di un piano ben strutturato ha portato i malviventi a sottovalutare la propria posizione e il rischio di essere arrestati. La prontezza delle forze dell’ordine nel rispondere all’emergenza ha fatto sì che la rapina si concludesse prima che i ladri potessero fuggire, con le loro manovre che si sono rivelate inefficaci.
Le condanne e l’iter giudiziario
Dopo l’arresto, i tre uomini sono stati processati e hanno ricevuto condanne di diversa entità. Due di loro sono stati condannati a scontare 2 anni e 2 mesi di carcere, mentre il terzo, essendo anche il più giovane, ha ricevuto una pena di 1 anno e 5 mesi. Le condanne tengono conto non solo della tentata rapina a Rimini, ma anche del loro passato criminale, che ha influito sulle decisioni del giudice Raffaele De Florio.
L’iter giudiziario ha evidenziato come la recidività rappresenti un fattore determinante nella determinazione delle pene, ritenendo necessario inviare un messaggio chiaro riguardo alla severità con cui tali crimini saranno trattati. Questo caso segna un importante passo nella lotta contro la criminalità, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza ai cittadini e far comprendere le conseguenze delle azioni illecite.