
Trieste: avviato il progetto per un archivio digitale sul terremoto del 1976 - Ilsabato.com
Il terremoto che colpì il Friuli Venezia Giulia nel 1976 rappresenta un capitolo cruciale nella storia della regione, non solo per la devastazione apportata ma anche per la successiva ricostruzione. Con l’avvicinarsi del cinquantesimo anniversario di quel tragico evento, le autorità locali hanno deciso di intraprendere un’importante iniziativa per rendere accessibili documenti e materiali riguardanti il sisma. La creazione di un archivio digitale rappresenta un passo significativo per la preservazione della memoria collettiva.
La prima riunione del comitato per l’archivio storico
Il primo incontro del comitato dedicato all’istituzione dell’archivio storico si è svolto a Trieste, sotto la guida di Cristina Amirante, assessore alle Infrastrutture e al Territorio. Durante la riunione è emersa la necessità di creare un documento duraturo e accessibile che faccia luce sulla devastazione causata dal terremoto e sulle fasi della ricostruzione. “È fondamentale e doveroso rendere disponibile attraverso gli strumenti digitali una documentazione permanente”, ha sottolineato Amirante, evidenziando l’importanza di questo progetto in vista delle celebrazioni del 2026.
Il comitato è composto da esperti di vari settori, tra cui ingegneri, architetti e rappresentanti di associazioni locali. La diversità dei membri membri garantisce un approccio multidisciplinare alla creazione dell’archivio, che si preannuncia ricco e variegato.
Il ruolo dell’Università di Udine nel progetto
Uno degli obiettivi principali che il comitato ha affidato all’Università di Udine è la digitalizzazione della vasta mole di documenti riguardanti il terremoto e la ricostruzione. Questo lavoro non solo faciliterà l’accesso alla documentazione per i cittadini ma servirà anche come risorsa preziosa per studiosi e ricercatori. La creazione di un portale interattivo chiamato “La forza della terra” avrà un ruolo centrale in questo processo, garantendo la disponibilità dei materiali in italiano, inglese e friulano.
Andrea Zannini, rappresentante dell’Università di Udine, ha evidenziato come il portale sarà progettato come un “hub” per valorizzare e raccogliere i materiali già esistenti, creando una piattaforma che favorisca la ricerca e la condivisione di informazioni.
La sede dell’archivio e il finanziamento regionale
La gestione fisica dell’archivio storico sarà ospitata nel Palazzo Scarpa a Gemona del Friuli. Questo edificio è attualmente oggetto di un processo di riqualificazione per garantire la sua idoneità a ospitare una collezione così ricca di storie e testimonianze. La dotazione finanziaria per il progetto è stimata tra uno e due milioni di euro, una cifra significativa che riflette l’importanza attribuita alla preservazione della memoria storica legata al terremoto.
Il progetto non si limita a conservare il passato; mira anche a formare un ponte per le nuove generazioni. “Il portale deve essere uno strumento a disposizione di tutti, soprattutto delle giovani generazioni e degli studiosi di tutto il mondo”, ha affermato Amirante, ponendo l’accento sull’accessibilità del sito e sull’importanza di tramandare la memoria storica.
Questa iniziativa nella regione del Friuli Venezia Giulia rappresenta un passo avanti significativo nel riconoscere e valorizzare il passato, assicurando che le esperienze e le lezioni apprese non vengano dimenticate nel tempo.