L’ex vicesindaco, candidato al Consiglio regionale con lista “Europa Verde Campania-Democrazia solidale”, traccia il bilancio della campagna elettorale: «Sono convinto che otterremo un ottimo risultato»
«È stata una campagna elettorale anomala visto l’impossibilità di organizzare comizi. Nello stesso tempo, però, si sta prediligendo il confronto “face to face”, ovvero un contatto più diretto con le persone e questo aspetto mi ha permesso di capire più a fondo le tante istanze dei cittadini» così ha provato a riassumere questa campagna elettorale 2020 Luigi Tuccia, candidato al Consiglio regionale della Campania con la lista “Europa Verde Campania-Democrazia solidale”, a sostegno della rielezione di Vincenzo De Luca come Presidente.
Tuccia, è stato complesso togliersi la “ruggine” dopo tre anni di pausa dalla politica?
«In politica, così come nella vita, si riparte sempre dai vecchi amici. Il loro sostegno non è mai mancato e in chiusura di campagna elettorale posso affermare che sono contento dell’accoglienza che mi hanno riservato le tante persone che ho incontrato in queste settimane. Sicuramente è stato complicato far comprendere a qualcuno i motivi che mi hanno portato ad allontanarmi provvisoriamente dalla politica, ed è stato altrettanto complicato approcciarmi con i nuovi mezzi di comunicazione come Facebook».
Il partito dei “Verdi” negli ultimi anni ha subìto una continua evoluzione che lo ha portato ad affermarsi in tanti Paesi europei. Cosa è cambiato rispetto al passato?
«Sicuramente oggi è un partito meno oltranzista rispetto al passato. Oggi siamo un partito europeo e, contrariamente a quanto affermato dai nostri avversari politici, noi non siamo il partito del no, ma siamo il partito delle soluzioni e del dialogo con il tessuto produttivo perché il lavoro è centrale ma il futuro lo si costruisce sulla sostenibilità dei cicli produttivi. È necessario, dunque, avviare attività sostenibili dal punto di vista ambientale e riconvertire le zone altamente inquinate».
Questa maggiore sensibilità ambientale l’hai percepita anche nei comuni della Valle del Sabato?
«Certamente. In questi territori le persone hanno mostrato la propria preoccupazione sull’inquinamento del fiume Sabato, così come per altri corsi d’acqua, ed è stata rilanciata la questione legata allo Stir e a Pianodardine. A questo proposito è necessario prevedere sistemi di monitoraggio, come ad esempio quello che finanziammo con la Provincia per un importo complessivo di 1 milione di euro. Bisogna fermare gli scarichi abusivi, gli impianti difettosi, chi utilizza pesticidi. Soltanto attraverso un monitoraggio efficace riusciremo a comprendere il problema dell’inquinamento, anche perché non dobbiamo dimenticare la nostra vicinanza geografica a zone a rischio. L’obiettivo, dunque, è quello di lavorare per la riqualificazione ambientale della nostra provincia e favorire gli insediamenti produttivi eco-compatibili grazie ad investimenti e finanziamenti».
Sulla crisi ambientale della Terra si è espresso anche Papa Francesco con l’enciclica “Laudato sì” …
«Le riflessioni del Papa mi hanno profondamente colpito. L’ambiente è tutto, rappresenta l’armonia e chi si macchia di reati ambientali commette un reato contro l’umanità. Prometto, quindi, che in caso di elezione la mia missione sarà unicamente quella di portare avanti le battaglie del partito affinché si sviluppi una maggiore coscienza ambientale».
Cosa si aspetta dalle urne?
«La paura da Covid condizionerà sicuramente l’affluenza alle urne. In particolare, mi riferisco alle fasce più fragili della popolazione, come gli anziani. Per quanto ci riguarda, sono convinto che otterremo un ottimo risultato. Accanto alla nostra politica, infatti, si è sviluppato un grande entusiasmo che fin da subito mi ha convinto a riallacciare i rapporti con la politica».