Non sembrerebbe, ma a quanto pare i lavori all’alveo del fiume Sabato potrebbero terminare nel giro di pochi mesi. I più ottimisti sostengono addirittura due, cioè entro fine marzo. Ma andrebbe bene anche entro fine maggio, in tempo per inserire il rinnovato tratto urbano del fiume Sabato nel “circuito serale” della bella stagione, quella che molte famiglie atripaldesi (sempre meno, per la verità) amano ancora trascorrere sotto il cielo di Atripalda. Una passeggiata sul lungofiume che potrebbe aiutare sia la socializzazione che il recupero di scorci dimenticati.
La rinaturalizzazione del fiume Sabato non è importante solo per la sicurezza rispetto al rischio sempre più avvertito di eventuali esondazioni, ma forse lo è anche perché potrebbe dare respiro ad una piazza ed ad un centro che negli ultimi anni, tranne rari casi, hanno fatto fatica ad imporsi come luogo di aggregazione, se non per gli “inguaribili” abitudinari. Tante famiglie atripaldesi, certamente troppe, vivono sempre di meno la propria città, non solo d’inverno, ma anche d’estate, quando l’assenza diventa ancora più stridente.
Non sappiamo se qualche centinaio di metri di passeggiata affacciata sul fiume “ridisegnato” dall’intervento in corso basterà a ridare vita alla città, ma almeno potrà dare una spinta per provare a migliorare la vivibilità e per lanciare nuove sfide.
Una su tutte, quella della Dogana dei grani, una scatola sempre più vuota e deprimente, che attende di riavere un ruolo centrale nella vita della città, dopo esserne stato a lungo il cuore pulsante. Turismo e cultura, ma anche arte e intrattenimento, troverebbero nella storica e maestosa struttura un ambiente ideale per far ripartire il motore di una città da troppo tempo ferma ai box.