
Unità dell'Occidente e posizioni strategiche: Meloni si prepara al Consiglio europeo - Ilsabato.com
La stabilità dell’Occidente è al centro del dibattito politico attuale, specialmente in relazione alla crisi ucraina e alle controversie sui dazi. In questo contesto, la posizione di Giorgia Meloni emerge come strategica, con l’intento di mantenere l’unità delle varie forze europee. La Premier, infatti, si prepara a presentare le sue comunicazioni al Parlamento in vista del prossimo Consiglio europeo, puntando a una risoluzione unitaria che possa evitare divisioni all’interno della maggioranza.
Risoluzione unitaria e strategia di comunicazione
Palazzo Chigi e i partiti della maggioranza hanno lavorato intensamente a una risoluzione che sarà presentata prima del discorso al Senato. La bozza iniziale ha subito delle modifiche, diventando più condensata e mirata. Questo approccio mira a creare un compromesso che elimini le crepe interne al centrodestra, sottolineando al contempo che le opposizioni dovranno affrontare il Consiglio in modo frammentato. In particolare, il Movimento 5 Stelle si trova in una posizione delicata, con parte del suo gruppo che è contraria al programma di riarmo europeo, avvicinandosi in questo modo alle posizioni espresse dai leghisti, pur mantenendo un accordo con le direttive del governo.
Il Partito Democratico sta cercando di trovare un’intesa interna per evitare nuove divisioni, specialmente dopo le tensioni scaturite da una precedente risoluzione al Parlamento europeo. Azione riporterà in Aula un testo già discusso, mentre il gruppo di Alternativa Verde-Sinistra ribadirà il suo dissenso nei confronti del riarmo nazionale. È probabile che nella risoluzione di maggioranza non siano presenti riferimenti espliciti al piano “ReArm Europe“, mantenendo il focus sul potenziamento delle capacità operative degli Stati membri dell’Unione Europea all’interno dell’alleanza Nato.
Posizioni sul riarmo europeo e sostenibilità della difesa
L’intervento di Matteo Salvini, leader della Lega, chiarisce le opinioni contrastanti sulla spesa per la difesa europea e il riarmo nazionale. Salvini sottolinea l’importanza di non utilizzare i fondi pubblici italiani per finanziare armamenti stranieri, rifiutando l’idea di utilizzare risorse nazionali nel contesto di “ReArm Europe“. In questo scenario, la risoluzione fa riferimento alla formula discutibile dell’Ecofin del mese di marzo, dove è stata presentata la proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. L’idea è quella di creare uno strumento con garanzie europee che possa attrarre investimenti privati fino a 200 miliardi di euro nel settore della difesa.
Riguardo alla guerra in Ucraina, la risoluzione prevede una collaborazione con l’Unione Europea, gli Stati Uniti e i tradizionali alleati per giungere a una pace che rispetti il diritto internazionale. Era evidente che durante il discorso al Senato, Meloni affronterà gli argomenti che saranno sul tavolo al summit di Bruxelles, come la competitività europea, la questione ucraina e i futuri sviluppi relativi alla difesa. Tuttavia, la Premier sembra mantenere una certa distanza dall’idea di ulteriori finanziamenti militari per Kiev, respingendo con fermezza la proposta di Kaja Kallas, Alto Rappresentante dell’UE, per ulteriori 40 miliardi di euro di aiuti.
Dialogo sul Medio Oriente e i temi migratori
Nel contesto del discorso previsto da Meloni, sono previsti anche approfondimenti sul Medio Oriente. Durante l’incontro con il re di Giordania Abdullah II, Meloni ha dato risalto ai bisogni umanitari urgenti a Gaza e alla necessità di fermare le violenze in Siria. Durante le sue comunicazioni, potrebbe anche ricomparire il tema degli hotspot per migranti in paesi terzi, una proposta che ha suscitato polemiche e che Meloni ha spesso utilizzato come argomento per attaccare Matteo Renzi, promotore di iniziative contrapposte.
Il clima in Aula si prospetta teso, con Renzi pronto a rilanciare il confronto e con altri leader dell’opposizione, come Elly Schlein e Giuseppe Conte, pronti a intervenire. È un momento significativo per la Premier, che torna a occuparsi delle questioni cruciali dopo un periodo di assenza dal Senato, trovandosi ad affrontare un’opposizione che ha accumulato critiche nel frattempo. Le dinamiche politiche che si svilupperanno nei prossimi giorni potrebbero influenzare notevolmente le scelte strategiche del governo italiano e la sua posizione all’interno dell’Unione Europea.