L’assessore chiarisce in una nota la sua posizione: «Sollevare oggi la medesima questione costituisce solo il modo di gettare un gratuito discredito sulla mia persona e sulla mia professionalità, con l’intento, non proprio recondito, di colpire per altra via il mio ruolo politico».
Mi hanno dato ragione anche l’istruttoria interna del Comune e quella dell’Azienda Ospedaliera.
Anche i pareri legali acquisiti dal “Moscati” evidenziano l’assenza di cause di incompatibilità e/o inconferibilità.
Tali pareri sono stati depositati anche presso il Comune di Atripalda.
Nonostante la duplice istruttoria favorevole, con nota acquisita al prot.n. 2637 del 11.7.2018, ho inteso rassegnare le mie dimissioni da Presidente dell’OIV della Azienda Ospedaliera, la quale ne ha dato pubblicazione sul sito istituzionale. Da parte mia, ho provveduto a comunicarle immediatamente al Comune di Atripalda in data 12.7.2018 con atto acquisito al prot. n. 16047.
Il mio voleva essere solo un segnale di distensione, un modo per mettere finalmente un punto fermo ad una polemica agitata a prescindere da ogni ragione.
Sollevare oggi la medesima questione, nonostante sia oramai esaurita, costituisce solo il modo di gettare un gratuito discredito sulla mia persona e sulla mia professionalità, con l’intento, non proprio recondito, di colpire per altra via il mio ruolo politico.
L’aggressività mostrata nei miei confronti non può considerarsi espressione di una sana politica, poiché travalica le regole non scritte della collaborazione civile nell’interesse della collettività.
Alla luce delle evidenze, mi sarei aspettata un ripensamento dei miei detrattori, invece si preferisce insistere con rozze e becere mistificazioni.
E’ sempre più difficile trovare una lettura degli avvenimenti politici che sia condivisa anche dalla opposizione.
Abbiamo ancora circa quattro anni di amministrazione davanti a noi e auspico che, per il futuro, maggioranza ed opposizione possano interloquire in maniera costruttiva e positiva per il bene dei cittadini atripaldesi.
Diversamente, laddove dovessero continuare attacchi gratuiti alla mia persona mi vedrò costretta, mio malgrado, a ricorrere alla tutela giudiziaria, anche nei confronti di chi, con il mezzo della stampa si presti a fare da portavoce a tali denigrazioni.
Stefania Urciuoli