Venduto il Centro servizi, il sindaco Spagnuolo: «Un doppio affare atteso almeno da dieci anni»


Il primo cittadino illustra i dettagli della trattativa: Finalmente oggi centriamo un duplice obiettivo: dare ossigeno alle casse comunali e utilità ad una struttura di fatto mai utilizzata

Il Centro PMI è stato acquistato dalla Mar Group srl, una società con sede legale ad Ariano Irpino, capitale sociale di 30mila euro, di cui è amministratore unico Maria Giannetta, nata ad Anzano (FG) il 24/1/1955, possiede quote societarie in diverse aziende che operano nel settore del commercio al dettaglio di prodotti food e non food con 14 supermercati e 7 ipermercati localizzati in Campania, Lazio, Puglia e Basilicata, con circa 400 dipendenti ed un fatturato di circa 100 milioni di euro.

La vendita del Centro servizi di via San Lorenzo si è concretizzata. Proprio lo scorso venerdì è stato firmato l’atto notarile ed i nuovi proprietari sono già entrati in possesso dell’immobile per destinarlo a quella che è la propria attività prevalente: la grande distribuzione alimentare. Dopo dieci anni di tentativi più o meno credibili l’operazione è stata chiusa per la cifra di 1.760.000 euro, destinata interamente a risanare le casse comunali. Il sindaco Giuseppe Spagnuolo non nasconde la soddisfazione.

Sindaco, intanto spieghiamo perché l’immobile è stato venduto?

Il Centro servizi è indiscutibilmente una bella struttura, costruita vent’anni fa, che di fatto, però, non è mai stata utilizzata, né per ciò per cui è nata, né per altre finalità, ad eccezione di alcune lodevoli iniziative, come quelle dell’ex assessore Gianni Solimene, che tentò di valorizzarla con sei edizioni, tra il 2002 ed il 2007, della manifestazione “Terra Mia”. Per il resto, soltanto qualche cena aziendale e sporadiche rassegne. Per questi motivi e per risanare il bilancio comunale, già nel 2009 si decise di inserirla in un programma di dismissione del patrimonio immobiliare. Ma tranne un paio di trattative più o meno credibili, prima con l’Asl e poi con la Xenus, il Centro servizi non ha mai registrato un concreto interesse. Finalmente oggi realizziamo questo duplice obiettivo: dare ossigeno alle casse comunali e utilità alla struttura.

Eppure lei inizialmente l’avevate tolta dal mercato…

Quando ci siamo insediati, scoraggiati dai precedenti tentativi andati a vuoto, speravamo di poter individuare soluzioni alternative all’alienazione. Ben presto, però, ci siamo resi conto che il forte deficit del Comune, insieme ad altri debiti derivanti da sentenze esecutive che nel frattempo maturavano e per i quali non era stato accantonato neanche un euro, non ci lasciavano altra scelta. Anche perché l’immobile, intanto, continuava a perdere valore e fra qualche anno sarebbero stati necessari costosi interventi di manutenzione straordinaria, a cominciare dalla copertura, dagli impianti e dall’area esterna, per alcune centinaia di migliaia di euro di cui anche l’acquirente è consapevole.

L’immobile è stato venduto per circa 1,8 milioni di euro, una cifra lontana dalla stima iniziale di oltre 4,3 milioni…

Il valore dell’immobile, considerando anche il parcheggio esterno non previsto precedentemente, è stato ricalcolato nel 2019 in base ai parametri dell’Osservatorio per il mercato immobiliare, svalutati secondo un indice di vetustà e messo sul mercato a circa 2,7 milioni di euro. Dopo tre bandi di vendita andati deserti il valore è via via sceso fino a circa 2 milioni di euro. A marzo, poi, c’è stato il blocco totale delle attività causato dal coronavirus che, di fatto, ha scoraggiato qualsiasi investimento. Ma appena l’economia si è rimessa in moto, abbiamo registrato qualche timido segnale di interessamento e quindi abbiamo impresso un impulso riducendo il valore di un altro 10%, fino a portarlo a 1.760.000 euro, cifra alla quale lo ha acquistato una società, la Mar Group srl con sede ad Ariano Irpino, versando tutto l’importo in un’unica soluzione.

A quale destino andrà incontro l’immobile?

Da ciò che ci risulta i proprietari hanno intenzione di aprire un supermercato al piano terra, con deposito al piano interrato, mentre provvisoriamente il secondo piano resterà inutilizzato.

Si pensava che il secondo piano potesse ospitare le aule scolastiche…

Al momento lo escludo perché i proprietari non hanno risposto al bando del Comune per la ricerca di immobili in cui ospitare aule scolastiche, bando scaduto da qualche giorno e che ha visto la presentazione di due proposte compatibili che gli uffici stanno valutando.

Come verranno utilizzati i soldi incassati dalla vendita?

Il ricavato sarà impegnato quasi completamente per coprire il disavanzo della terza ed ultima annualità del piano di rientro dal debito predisposto quando ci siamo insediati, che ci consentirà di evitare il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, il cosiddetto pre-dissesto. Anche perché, purtroppo, i problemi di bilancio non sono finiti, soprattutto a causa degli indennizzi derivanti dalle sentenze esecutive, della necessità di accantonare fondi per eventuali rischi e pagare alcuni mutui. Una situazione ancora pesante che ci accompagnerà almeno per i prossimi due anni, dopodiché, se non ci saranno altre sorprese, potremmo dire di aver finalmente messo a posto i conti del Comune, soprattutto se nel frattempo riusciremo anche a realizzare qualche altra alienazione come i box di via San Lorenzo ed alcuni appartamenti di via San Giacomo.

L’autovelox da solo non basta a far quadrare i conti?

Le entrate dell’autovelox ci aiutano molto, ma dobbiamo considerare che su due milioni di euro accertati soltanto la quarta parte può essere utilizzata per coprire i debiti poiché metà dev’essere accantonata nel fondo rischi e l’altra parte deve essere investita nella sicurezza stradale. E ne approfitto anche per ribadire che dopo un periodo iniziale durante il quale è stato accolto qualche ricorso, da un po’ di tempo a questa parte i ricorsi vengono sistematicamente respinti, a conferma della piena regolarità di tutte le procedure contravvenzionali. A fronte di questa entrata, però, dobbiamo considerare che il Comune di Atripalda registra mancati incassi da tasse e tributi per circa 1,5 milioni di euro all’anno, una falla che non è facile contenere completamente e comunque non senza procedure lunghe e complesse.

E frutti più tangibili?

Intanto riusciamo ad evitare di aumentare le imposte comunali, come l’Imu, ferma da quattro anni al 9,5‰ anziché al 10,6‰. A stretto giro, inoltre, sono previsti una serie di interventi di riqualificazione che interesseranno il parcheggio pubblico di via Gramsci e l’annessa piazzetta di padre Pio, strade e marciapiedi in via Appia alta, l’anfiteatro della villa comunale e probabilmente anche la fontana di piazza Umberto I. E siamo sempre alla ricerca di finanziamenti esterni, come quello da oltre 6 milioni di euro che ci consentirà, fra un anno, di avviare la ricostruzione della scuola media “Masi”. I frutti ci sono, magari proverò ad illustrarli ancora meglio nella prossima occasione.



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