Il coordinatore di “Piazza Grande” interviene sugli incendi che hanno devastato le falde del vulcano e che hanno reso l’aria irrespirabile
I social hanno svolto nella giornata di ieri una attività informativa veramente encomiabile e a Lia Gialanella va il merito di essersi personalmente attivata per escludere che l’incendio boschivo che devastava il Vesuvio non fosse piuttosto la temuta eruzione vulcanica (e che in ogni caso gli incendi, di prevalente natura dolosa, non fossero in nessun modo correlati al rischio vulcanico stesso). Così come abbiamo apprezzato la testimonianza indignata e dolorosa dell’arch. Giuseppe Cocchi. Ma la cenere che da ieri ha oscurato il cielo e che cade copiosamente, non è uno spettacolo… ed è un potenziale pericolo. Il dott. Franco Mazza ha suggerito almeno l’uso delle mascherine, soprattutto per asmatici, anziani, bambini o per chi già potenzialmente soggetto a crisi respiratorie. Ma quando bruciano i boschi, in alcune aree poi, non si sa mai esattamente che cosa brucia (almeno non subito). Ci saremmo aspettati, perciò, ma non abbiamo sentito (colpa nostra sicuramente) una parola del neosindaco Spagnuolo e dei suoi, più o meno solerti, collaboratori ai rami (Moschella delle erbacce e De Vinco – per lascito – della protezione civile). Non una parola. Mentre qualcuno si preoccuperà di aggiornare – se necessario – il piano della Protezione Civile (oggetto nella passata consiliatura di saltuarie attenzioni amministrative) e di esercitare ogni necessaria ed opportuna azione di prevenzione ed informazione, ci permettiamo di segnalare un articolo pubblicato lo scorso anno da Repubblica.it dal quale eventualmente partire per ulteriori approfondimenti. Poi… chi vivrà… vedrà. Una pena.
Come difendersi dalla cenere – la Repubblica.it
Raffaele La Sala coordinatore di Piazza Grande