Via Appia, l’aiuola fa discutere


Botta e risposta tra “Evoluzione Futura” ed il Comitato di quartiere sulla manutenzione del verde

L’aiuola di via Appia

Egr. Direttore,

le chiedo spazio per portare a conoscenza della città le sorti dell’aiuola di via Appia. Nel marzo del 2015, l’associazione Evoluzione Futura, di cui sono il responsabile insieme ad Enrico Ruongo, rispondendo ad un bando del Comune, prendeva in gestione, gratuitamente, il parchetto di via Appia nei pressi del passaggio a livello. Muniti di buona volontà, con l’aiuto dei soci e di altri volontari ed utilizzando fondi derivanti, esclusivamente, dalle quote associative, così come recitava il bando, abbiamo iniziato la pulizia dell’area. Siamo passati, poi, al recupero delle attrezzature e degli arredi esistenti con la manutenzione e pitturazione delle panchine e con la ricostruzione dei muretti circolari al centro dell’aiuola. Mentre i ragazzi del quartiere hanno ridipinto le giostre. L’iniziativa ha dato fastidio ai “signorotti del quartiere” che hanno presentato un esposto al Comune, sostenendo che fosse stato tagliato un melograno senza autorizzazione. Nel luogo indicato da questi paladini della flora c’erano dei rovi diventati alberi, da noi abbattuti. Inoltre, con stupore, sono affiorati reperti di archeologia moderna: vecchie lattine, riviste per adulti, profilattici ed altre schifezze. A seguito di questa segnalazione siamo stati convocati in Comune, ma il giorno stabilito, con sommo stupore abbiamo constatato che gli ecologisti del melograno erano assenti. Successivamente sono stati allertati la Polizia municipale e l’Ufficio tecnico quando, come già riferito, alcuni ragazzi del rione hanno ridipinto le giostre. Nel frattempo, la spazzatura domestica veniva buttata nei 2 raccoglitori situati nell’aiuola, dove vi si conducevano i cani a fare i bisogni. A tutte queste provocazioni abbiamo risposto con l’indifferenza, ma poi oggetto delle cattiverie sono diventati i miei genitori, in particolare mia madre che si preoccupava di tenere pulito il giardino, accusata di ricevere soldi dal Comune per l’espletamento di questo servizio. A questo punto, il 6 dicembre, è stata protocollata la comunicazione di riconsegna dell’area. Ci dispiace per i frequentatori del parco che dovranno ringraziare i “signorotti del quartiere”, a cui lasciamo eventualmente il testimone per continuare l’opera di gestione. D’altronde “signori” si nasce.

Massimo Bimonte

                                                                                          ***

Egr. Direttore,

come Comitato di Quartiere Appia, Le chiediamo cortesemente di pubblicare quanto segue, in risposta alle accuse infondate, da parte dell’Associazione “Evoluzione Futura”, con un articolo dal titolo “Signori si nasce…”, pubblicato dal Suo settimanale in data 23 dicembre 2016, a firma del Sig. Bimonte Massimo, responsabile della stessa associazione. Nel mese di aprile del 2015, il Sig. Massimo Bimonte si presentò nel Rione Appia con una lettera ai residenti, nella quale specificava di essere un volontario che insieme ad un amico, avevano fondato un’associazione di volontariato con la quale avevano adottato un’aiuola che avrebbero provveduto a pulire a loro spese. Nella lettera veniva specificato che l’associazione non apparteneva al comitato di quartiere e che non erano operatori comunali, ma nel frattempo, si invitavano i residenti del quartiere a collaborare fattivamente al progetto. Da subito i residenti non presero in considerazione la proposta, tant’è vero che nessuno si prestò. Il Sig. Bimonte fece tagliare l’erba con un decespugliatore e quattro alberi di melograno, provocando il disappunto dei residenti che vennero a chiedere spiegazioni al Comitato di Quartiere Appia, che all’oscuro dell’adozione chiese ai responsabili del verde pubblico del Comune di Atripalda, se qualcuno avesse autorizzato tale procedimento. Interpellato sull’accaduto, lei Sig. Bimonte, ha dichiarato di aver fatto tagliare col motosega solo roghi diventati alberi. Nel mese di aprile del 2016, il Comune ha affidato la manutenzione del verde pubblico (compresa l’aiuola di cui stiamo parlando) ad una ditta specializzata, nello specifico la Cattalea di via Roma ad Atripalda, la quale ha provveduto fino ad oggi al taglio dell’erba col tosaerba e alla pulizia dell’area. Nella lettera da lei pubblicata Sig. Bimonte, sia sul settimanale il Sabato e sia sulla pagina Facebook “Sei cachiero Se”, si evince tutto il suo rancore nei nostri confronti ed il fallimento del suo progetto. Nella stessa, Lei ha dichiarato delle cose non vere, come quella di aver restituita l’aiuola il 6 dicembre 2016 al Comune di Atripalda. Ha dichiarato, inoltre, di aver rimosso dall’aiuola 30 sacchi di spazzatura, di aver estirpato erbacce infestanti, eliminato rovi, potato piante e trovato reperti di archeologia moderna come lattine degli anni ottanta, riviste per adulti, profilattici ed altro ancora. Lei Sig. Bimonte, non ha adottato un’aiuola ma a quanto apprendiamo, una vera e propria discarica posizionata sotto i nostri occhi, della quale, noi, evidentemente ciechi, non ce ne siamo mai accorti. Con queste affermazioni, contenute nella sua lettera, Lei ha offeso i residenti del quartiere ed in particolar modo quelli che abitano a ridosso dell’area dove lei ha detto di aver trovato una discarica. Ha offeso noi del Comitato di Quartiere Appia, che da sempre cerchiamo di confrontarci con le istituzioni cittadine per ottenere il minimo sindacale, affinché il quartiere possa essere più pulito, ordinato e confortevole, non solo per i residenti, ma per tutti nessuno escluso, nonché ha offeso l’Amministrazione comunale che per anni non ha mai provveduto alla pulizia e alla manutenzione dell’area di cui parliamo. Ah…una cosa vogliamo ancora dire, là dove lei dice di aver fatto tagliare rovi diventati alberi stanno crescendo veda un po’ alberi di melograno.

Il Comitato di Quartiere “Appia”



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