Il sindaco li aveva praticamente emarginati: il tenente è tornato a comandare la Polizia municipale, la vicesegretaria a gestire un intero settore. Ma non è finita qui… è partita una nuova costosa rivoluzione al Comune con troppi “generali” e pochi “soldati”
Il sindaco Spagnuolo e la sua giunta hanno rimesso ancora una volta mano alla macchina amministrativa. E chissà se è finita qui… I settori sono passati da cinque a sette, sono stati completamente riabilitati il comandante della Polizia municipale Domenico Giannetta e la vicesegretaria Katia Bocchino mentre è stato curiosamente riconfermato il Segretario comunale di Atripalda Beniamino Iorio nel ruolo di Responsabile del neo istituito Settore Risorse Umane (Personale). Una nomina che se in qualche misura poteva essere finora giustificata dall’emergenza dettata dallo scandalo delle buste paga gonfiate e da considerarsi assolutamente provvisoria, oggi che diviene strutturale pone il dirigente nella imbarazzante posizione di controllore (in qualità di Responsabile dell’Anticorruzione) e controllato (in qualità di caposettore). Basti pensare, per esempio, che il Segretario generale due volte all’anno, sorteggiando un campione di determine, stila una relazione sulla qualità degli atti prodotti dai capisettore e, dunque, anche da se stesso. Una nomina, inoltre, che ha un costo non proprio trascurabile se è vero come sembra (se il trattamento economico del Segretario comunale fosse pubblicato all’Albo Pretorio del Comune – come prevede la legge – potremmo essere più precisi) che il Segretario generale continuerà a percepire una indennità aggiuntiva pari al 50% (circa 12.400 euro annui lordi) dell’indennità di posizione che il sindaco gli ha riconosciuto facoltativamente all’atto della nomina portando il trattamento economico complessivo del dirigente a oltre 100mila euro lordi all’anno (più altre voci minori come diritti di segreteria, spese di viaggio, vacanza contrattuale e così via) grazie alla convenzione con il comune di Fontanarosa (che contribuisce per un terzo dello stipendio).
Ma il criterio economico non è certamente quello che ha ispirato il recente riordino dei settori comunali, passati nel giro di tre anni da quattro a sette, se è vero come è vero che fra capiufficio, responsabili di servizio, responsabili di unità semplici e indennità aggiuntive oggi si spendono, escludendo i servizi in convenzione esterna (paghe e ragioneria), i due terzi in più (circa 87mila euro) di quando si è insediata l’attuale Amministrazione (circa 50mila euro).
Ma ecco il nuovo assetto organizzativo-economico del Comune.
Il 1° Settore (Finanziario) è guidato dal dott. Paolo De Giuseppe (che percepisce una indennità lorda annua pari a 10mila euro) che comprende i servizi Pubblica Istruzione e Biblioteca (Responsabile Tino De Rogatis con una indennità di 2mila euro), Politiche Sociali (Sofia Pagliuca – 2mila euro) e Ragioneria (in convenzione esterna all’EDP Service a 3.660 euro al mese).
Il 2° Settore (Lavori pubblici e Manutenzione) è curiosamente senza caposettore perché l’ex capufficio (l’ing. Silvestro Aquino) è entrato nel cosiddetto “semestre bianco” prima di collocarsi in aspettativa per poi andare in pensione. E per tale ragione i due tecnici che lo affiancavano sono stati nominati Responsabili di servizio andando a percepire una indennità di 6mila euro annui nel caso del geom. Felice De Cicco (Lavori pubblici) e 5.500 euro nel caso del geom. Alfredo Berardino (Manutenzione), ai quali si aggiunge l’indennità di 1.500 euro per il geom. Sabino Imparato, responsabile dell’Unità operativa semplice Patrimonio.
Il 3° Settore (Vigilanza) vede riconosciuta la piena titolarità al tenente Domenico Giannetta (che percepisce una indennità lorda annua pari a 9mila euro), ri-nominato Comandante della Polizia Municipale dopo la discussa parentesi di Vincenzo Salsano ed il vuoto da aprile ad agosto, affiancato al Servizio Commercio/Suap dalla dipendente Marilù Puopolo (2mila euro di indennità).
Il 4° Settore (Urbanistica/Ambiente), così come il 2°, è stato diviso in due Servizi affidati al geom. Lello Nevola (Urbanistica – 6mila euro di indennità annuale) e al geom. Vincenzo Caronia (Ambiente – 5.500 euro).
Il 5° Settore (Entrate/Demografici) è seguito dal dott. Enrico Reppucci (che percepisce una indennità lorda annua pari a 10mila euro) che comprende i Servizi Controllo Gestione (De Rogatis), Anagrafe (arch. Giuseppe Cocchi – 2mila euro all’anno), Tributi (geom. Walter Ventola – 2mila euro all’anno) e Polo Culturale (Iolanda Giovino – 2mila euro, affiancata per due mesi dall’arch. Roberto Angiuoli dietro un compenso lordo di 1.260 euro per la rendicontazione di Giullarte 2012)
Il 6° Settore (Risorse Umane) è quello affidato al Segretario generale dott. Beniamino Iorio, nominato responsabile della gestione del Personale dipendente mentre la compilazione delle buste paga è in convenzione esterna (a Gabriella Spagnuolo 1.775 euro al mese).
Il 7° Settore (Contenzioso/Affari Generali), infine, è stato ri-affidato alla dott.ssa Katia Bocchino (che percepisce una indennità lorda annua pari a 7mila euro), completamente riabilitata (anche se, come Giannetta, impugnò il precedente decreto di revoca davanti al Giudice del Lavoro ed il giudizio è ancora in corso) dopo essere stata per un anno e mezzo senza specifiche mansioni torna a dirigere un settore che comprende il Servizio Contenzioso (Teresa Giuditta – 2mila euro all’anno).
Al tirar delle somme, dunque, neanche l’ennesimo tentativo di riordino degli uffici comunali risulta di immediata comprensione, con troppi “generali” e pochi “soldati”, rappresentando, al momento, solo la costosa sconfessione di tutti i precedenti esperimenti. Ma, magari, sarà il dibattito politico che probabilmente si aprirà nei prossimi giorni ad aiutare i cittadini interessati a capirne di più.
A proposito di politica, però, mentre si registra la scomparsa della signora Iole, mamma dell’ex segretario cittadino del Partito democratico Gerardo Malavena (al quale giungano le più sincere condoglianze da parte della Redazione), si percepisce un risveglio dell’attività bruscamente interrotta dopo l’ultima imbarazzante seduta di Consiglio comunale, quando il gruppo Forza Italia andò in frantumi sulla posizione da assumere rispetto alla “Salvaguardia degli equilibri di Bilancio” discussa il 28 luglio scorso. E in quella occasione anche i rapporti del consigliere socialista Ulderico Pacia col resto della minoranza consiliare sono stati messi a dura prova (la mozione sull’isola pedonale fu ritirata dal consigliere Musto nonostante il parere contrario del consigliere Pacia), al punto che quasi certamente si può considerare già fallito il tentativo di riunire tutte le opposizioni in un’unica lista anti-Spagnuolo e compagni (?) alle prossime elezioni del 2017. Nei giorni che verranno se ne saprà certamente di più, intanto, nell’attesa di capire e sapere se il PD appoggerà o meno la ricandidatura dell’uscente Paolo Spagnuolo, il toto-sindaco impazza con una mezza dozzina di candidature alla poltrona di primo cittadino, anche all’interno del PD, che già fanno il giro della città (su tutte quelle di Vincenzo Moschella, Aldo Laurenzano, Giuseppe Spagnuolo, Luigi Tuccia, Nancy Palladino, Alberta De Simone e altri). Una recente cena fra una quindicina di ex Diesse non è servita a far scoprire completamente le carte, ma una sintesi appare davvero molto difficile se non impossibile, sia rispetto all’ipotesi di confermare fiducia a Spagnuolo, sia rispetto ad una candidatura alternativa condivisa.
Nelle prossime settimane, perciò, mentre la temperatura meteorologica si abbasserà e calerà il sipario sull’ennesima estate atripaldese da… dimenticare, quella politica si alzerà notevolmente, insieme alla consapevolezza che sta per iniziare un anno scolastico senza più alibi per nessuno, possibilmente evitando situazioni come quelle che hanno portato qualcuno a dire plateali ed incredibili bugie a proposito dei trasferimenti a metà ciclo di alcuni maestri e premendo affinché, dopo un anno di imbarazzanti peripezie, si completino per il prossimo 15 settembre i lavori alla scuola dell’Infanzia “Collodi” di via Adamo.
Non devo aggiungere una virgola al documento diffuso da “Piazza Grande” il 16 maggio scorso. Dopo 100 giorni cinismi, funambolismi e macchiette, si confermano nella loro più vistosa mediocrità tra fatti e misfatti, arruffati ripensamenti e confusione amministrativa che caro ci costa. Invito a rileggerlo quel documento, insieme alle dettagliate informazioni che da ultimo fornisce il direttore del “Sabato”. Avvertendo che l’appello di “Piazza Grande”, conserva tutta la sua stringente ‘necessità’.
Mentre alcuni annunciati e prevedibili distinguo nella ‘opposizione’ presunta, denunciano la fragilità di percorsi provvisori, a prescindere dalla eventuale buona fede, oppure dalla maggiore o minima consapevolezza del degrado istituzionale, politico e civile al quale è consegnata la nostra città. Diventa urgente e non più rinviabile ritrovarsi intorno ad un programma minimo di resistenza civile, un comitato di liberazione, una proposta credibile di buon governo. E sinò…chiacchiere vanno e chiacchiere venino…, quelle della ‘ opposizione’ consiliare e quella dei cittadini incazzati (e rassegnati).
Raffaele La Sala – coordinatore di “Piazza Grande”
Manco al comune di Roma guadagnano tutti sti soldi